L’autunno e la pelle

"Autunno. Già lo sentimmo venire nel vento d'agosto, nelle piogge di settembre torrenziali e piangenti e un brivido percorse la terra che ora, nuda e triste, accoglie un sole smarrito …".

L'autunno e la pelle

Inizia così una poesia di Vincenzo Cardarelli, poeta e giornalista (1887 – 1959), che disegna l’autunno trasmettendo un po’ di tristezza ed il senso del freddo sulla pelle che col vento, con le piogge e con il sole non più caldo si “intristisce” e soffre.

Nel nostro clima mediterraneo, l’anno solare prevede un periodo di gran caldo ed un periodo di gran freddo, alternati a due periodi intermedi in cui dovrebbe avvenire un graduale passaggio da una temperatura all’altra. Questi periodi, chiamati «stagioni», costringono tutto il corpo ad adattarsi alle nuove condizioni; l’organo che, più di tutti, subisce le conseguenze dei repentini shock termici è, sicuramente, la pelle.

La pelle, in autunno (con il cambio di clima), rallenta fisiologicamente i cicli vitali, si rinnova più lentamente e appare più secca; è il periodo in cui la stessa ha necessità di essere nutrita in modo adeguato e protetta con accortezza.

Il solo pensare alle prime piogge ed ai primi freddi fa provare un brivido: la pelle trasmette un’emozione negativa! La pelle “ricorda” le situazioni sconvenienti e avvisa tutto il corpo di prendere le dovute precauzioni! Essa è un “vestito” preziosissimo che ci protegge; che “trasmette” le più profonde emozioni dell’animo (la “pelle d’oca” per la felicità o il rossore per la vergogna) o che permette preziose funzionalità (il sudore che porta via lo sporco interno) o che ci fa belli (l’abbronzatura delle vacanze) o che ci fa “vivere” in mezzo allo sporco (lo smog), facendo barriera protettiva!

Da questo si capisce come la pelle non è solo quella che vediamo; dobbiamo ricordare che si “appoggia” su un tessuto connettivo e muscolare; che è irrorata da una finissima rete di capillari; che permette l’emunzione di sostanze di rifiuto interne e tanto altro! Tutto questo è la pelle!

Non si può pensare alla sua salute solo “coprendola” di prodotti per esterno, senza ricordare che è “aggrappata” a strutture interne! Parlare di benessere della pelle, allora, significa guardarla nella sua interezza funzionale: negli aspetti esterni ed in quelli interni.

La pelle ha bisogno in tutta la sua estensione, nella parte che appare ed in quella profonda, di essere “resettata” da tutti gli inquinanti che si sono annidati nei pori e pulita da tutta la parte morta che l’esposizione al sole ha prodotto. Col tempo, la proprietà della desquamazione fisiologica si affievolisce, causando strati di cellule morte in superficie, alterando la funzione specifica di barriera e cambiandone il colorito e la luminosità.

Una pulizia profonda, con esfoliazione meccanica, rinnova lo strato corneo superficiale e favorisce l’estensibilità, rigenerandola e permettendo la preziosa idratazione, per prevenire l’avvizzimento, la brufolosi ed i punti neri.

Inutile applicare creme idratanti se la pelle è coperta da sporco profondo! L’azione più giusta è una razionale esfoliazione superficiale che, meccanicamente, stacchi le parti morte cutanee ed i residui infiltrati di sostanze non del tutto eliminate. La rimozione di cellule morte e l’eliminazione dei depositi di sporco resistente diventano prevenzioni obbligatorie, arricchendo l’igiene quotidiana di azioni accurate che, in poco tempo e con prodotti specifici, possano dare alla pelle la possibilità di “respirare” e di mantenere l’elasticità funzionale.

Il prodotto esfoliante deve avere, assolutamente, particolari componenti naturali: una percentuale di pura argilla (per l’azione meccanica di rimozione), con olio di ricino (per l’antinvecchiamento e l’elasticizzazione) e succo di mela verde (per l’idratazione). La esfoliazione meccanica, con un prodotto corale come quello indicato, porta via le cellule devitalizzate, riattiva la microcircolazione di superficie, riaccende la “luce” e rinnova la brillantezza.

Questa preziosa disintossicazione permette le successive specifiche azioni esterne di nutrimento e di perfetta conservazione, ma deve essere coordinata con prodotti, per uso interno, tonificanti la massa magra, linfodrenanti ed antiedemigeni, di buon sollecito della microcircolazione e di aumento della tenuta.

È la sinergia delle due azioni (da dentro e da fuori) che raggiunge il risultato ottimale, offrendo, contemporaneamente, le migliori condizioni di tenuta funzionale alle strutture intime, che offrono supporto e nutrimento, e di bellezza in superficie.

Il risultato che si raggiunge con l’uso di prodotti “interni” ed “esterni” è unico e completo: porta la pelle al “benessere che si vede”, offrendo le condizioni migliori per vivere in perfetta bellezza e funzionalità, anche “sotto”.

G.M.